SENO DI PONENTE – Vino Bianco Salento I. G. T.
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SENO DI PONENTE – Vino Bianco – Salento I. G. T.
Varietà delle uve: malvasia bianca 100%
Sistema di allevamento: cordone speronato
Età dei vigneti: 8 anni
Caratteristiche del suolo: terreni sabbiosi situati in prossimità del mare
Produzione per ettaro: 12 tonnellate circa
Numero di ceppi per ettaro: 4000 circa
Zona di produzione: Salento area geografica della Puglia; vigneti ubicati nel comprensorio della d.o.c. Brindisi, contrada “SCOLMAFORA”
Epoca di vendemmia: 2^ decade di settembre
Metodo di vendemmia: raccolta a mano delle uve
Vinificazione: le uve vendemmiate manualmente vengono diraspate; il succo degli acini ottenuto da pressatura pneumatica avviato in un serbatoio di acciaio termocondizionato dove lieviti selezionati conducono la fermentazione alcolica e viene indotta naturalmente la fermentazione malolatttica
Gradazione alcolica: 12% Vol
Caratteristiche organolettiche: colore: bianco tendente al paglierino; profumo:delicato; sapore: fresco ed armonico
Temperatura di servizio: 8 – 10°C
Abbinamento gastronomico: aperitivi, antipasti, gradevole vino da tutto pasto per pietanze delicate
Availability: Esaurito Categoria: VINI DEL SALENTO
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Descrizione
IL VINO PUGLIESE
LA STORIA
La Puglia è una regione del sud Italia affacciata sul versante adriatico che, con i suoi 105 mila ettari di superficie vitata, ricopre ad oggi un piccolo ruolo nel vasto panorama della viticoltura italiana: l’attenzione dei produttori verso la produzione, che in passato era rivolta alla quantità, si sta man mano spostando verso una maggiore qualità.
La viticoltura in Puglia risale al periodo precedente ai Fenici, prima del 2000 a.C.. Furono tuttavia i commercianti fenici a introdurre nuovi vitigni e tecniche di produzione più sviluppate. Con i Greci, la viticoltura pugliese continuò ad espandersi, fino all’intero periodo dell’Impero Romano e oltre. Nel XIX secolo, la produzione vitivinicola pugliese non si arresta, ma cresce ulteriormente: infatti con la diffusione della fillossera, la produzione vinicola in tutta l’Europa subisce un brusco calo e i commercianti europei, e soprattutto francesi, iniziano ad acquistare consistenti quantitativi di vini pugliesi fino all’arrivo anche qui di questo parassita animale.
I vigneti pugliesi sono dominati in maniera incontrastata dai vitigni a bacca rossa, che ricoprono più dell’80%. I vitigni che regnano nel territorio vitivinicolo della Puglia sono negroamaro e primitivo, seguiti da bombino bianco e nero, trebbiano toscano, uva di Troia, sangiovese, montepulciano, malvasia nera.
Oltre alle 4 Denominazioni di Origine Controllata e Garantita (DOCG), la Puglia include 28 Denominazioni di Origine Controllata (DOC), il più alto numero di DOC in Italia dopo la Toscana.
In tutto il territorio pugliese è possibile produrre la DOC Aleatico di Puglia. A nord, in provincia di Foggia, si trovano le DOC Tavoliere, San Severo, Cacc’è mmitte di Lucera e Orta Nova, mentre nella provincia di Barletta-Andria-Trani abbiamo le DOC Rosso di Cerignola, Barletta e Moscato di Trani.
In provincia di Bari, sorgono le 3 DOCG Castel del Monte Bombino Nero, Castel del Monte Nero di Troia Riserva, Castel del Monte Rosso Riserva, con la relativa DOC di ricaduta Castel del Monte – in comune con la provincia di Barletta-Andria-Trani -, oltre alle DOC Gravina e Gioia del Colle.
Nella parte sud, tra Brindisi, Taranto e Lecce, troviamo tante DOC che ricoprono zone di produzione molto piccole, quali Negramaro di Terre d’Otranto, Terra d’Otranto, Locorotondo, Martina Franca, Ostuni, Colline Joniche Tarantine, Brindisi, Lizzano, Salice Salentino, Squinzano, Leverano, Copertino, Nardò, Galatina, Alezio e Matino. In questo territorio, inoltre, emerge la quarta DOCG della regione: il Primitivo di Manduria Dolce Naturale, con la relativa DOC Primitivo di Manduria